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18 Gennaio 2024 •   

Psicologia dell'arredare

Le fasi e il metodo per creare spazi che ci assomiglino

Capita anche a voi di accorgervi, quasi inaspettatamente, che la psicologia permea ogni aspetto della nostra vita? Sembra che tutto, anche gli oggetti, sia in grado di comunicare o influenzare e soprattutto che tutto abbia un valore a livello mentale. È una moda degli ultimi anni attribuire significato anche a ciò che è considerato banale? 

A volte l’ho pensato: che fosse tutto un po’ esacerbato e sovraesposto, denso. Il mio lavoro mi ha portato però a riflettere soprattutto sulle relazioni che si creano tra oggetti e persone. In particolare in un ambiente familiare, si possono attraversare “fasi” che portano a modellare lo stesso spazio in base a chi lo vive.

Così, all’inizio di questo 2024, togliendo le decorazioni natalizie e trovandomi in una casa improvvisamente “vuota” mi è venuta voglia (di nuovo direbbe la mia famiglia) di cambiare l’arredamento. “Cambiare” nel senso colloquiale del termine: si traduce in mattinate o pomeriggi passati a spostare divano, tavolo, cassettiera e via dicendo. Ero in piena fase “nuovi inizi”. A onor del vero questa fase per me ricorre spesso: amo la stagionalità ed è per me occasione di rivedere anche l’ambiente in cui vivo. Gennaio, il primo mese dell’anno, unito ad un soggiorno orfano di albero di Natale è un momento irrinunciabile.

Quale metodo seguire per ri-arredare gli spazi?

La praticità è fondamentale e sta alla base di un ambiente che funziona. Percorsi lineari tra porte e finestre e zone “di vita” ben definite, sono la traduzione reale della praticità. A cui va aggiunta l’esperienza: vivendo lo spazio che sto cambiando, conosco i miei obiettivi e so dove spostare gli arredi in modo che siano comodi.

L’estetica è ciò che ti fa amare il tuo spazio. Le vibes giuste hanno un potere enorme sull’umore, il morale, lo stile di vita. L’estetica è soggettiva e credo che non sia sinonimo di stile, piuttosto di personalità. Ciò che a qualcuno evoca un’emozione, nel migliore dei casi a qualcun altro non trasmette nulla.

Da cosa farsi guidare?

Dall’equilibrio, progettando un arredo pratico senza rinunciare al calore delle emozioni trasmesse da oggetti ricchi di fascino. Ed è questo connubio che spesso mi porta a scegliere di inserire dei mobili vintage negli ambienti che progetto. Essi raccontano una storia, comunicando su diversi livelli: personale, in caso di recuperi, storico, riecheggiando epoche passate.

Queste due caratteristiche sono in grado di comprendere tutti gli stili di arredamento e allo stesso tempo di parlare al cuore di ognuno in modo personale.

Chi sceglie di ri-arredare?

Tendenzialmente chi sceglie di mettere mano allo spazio in cui vive, sta attraversando un passaggio della propria vita che si rispecchia nel suo spazio. Ci sono tre fasi ricorrenti in cui ci si può trovare, anche decine di volte, in base al proprio carattere.

La fase “nuovi inizi”. 

Generalmente associata a momenti di ripartenza come: l’inizio dell’anno, la stagionalità (principalmente primavera o autunno), eventi personali che influiscono nel modo di vivere. A gennaio ci troviamo travolti dalla mancanza di decorazioni e cominciamo a buttare all’aria la casa per capire come mai ci sembra così vuota.

La fase “appassionata”.

Le case di chi attraversa questa fase è in cambiamento costante. Chi la vive esprime con forza la passione del momento, anche attraverso l’arredo: si può cambiare colore alla parete o soggetto dei quadri. Si può decidere di rivestire il divano, cambiare i cuscini, usare esclusivamente un tipo di illuminazione, variabile dalle candele alle strisce led. Oppure tutto questo insieme. Può durare una stagione o anni e anche in questo caso riflette il carattere di chi abita quello spazio.

La fase “nostalgia”.

Una volta arredato, è per sempre. Cambiare o spostare qualcosa è tabù, come se i mobili fossero tutti inchiodati al pavimento dai ricordi costruiti in quelle stanze. Anche solo tinteggiare le pareti di un colore diverso stride con l’immagine indelebile nella mente di chi vive quello spazio. 

Queste tre fasi che si sovrappongono, si intrecciano o si susseguono sono lo specchio di quanto dicevamo all’inizio. Lo spazio influisce su di noi, dopo che noi per primi abbiamo instaurato con lui una relazione, anche semplicemente iniziando a viverlo. Per questo motivo il fatto di ricondurre ogni preferenza sull’arredamento ad uno stile predefinito, trovo che sia come fare di un’erba un fascio. Siamo molto influenzati dalla moda, così come è sempre stato, ma siamo noi a scrivere il nostro spazio e nessuno stile si adatterà a noi alla perfezione. Ogni fase che attraversiamo stratifica di significato e davvero in certe situazioni, introdurre cambiamenti è complesso.

In questi casi, una possibile soluzione è il colore: introduce una novità con delicatezza e risveglia immediatamente un certo tipo di emozioni. Per esempio che ne pensate del colore dell’anno 2024 selezionato da Pantone? Peach Fuzz comunica gentilezza, solidarietà e condivisione. Non male per un solo colore!

Quindi come fare per scegliere l’arredo che fa per noi? E come poter dare una ventata d’aria fresca agli ambienti di tutti i giorni? Alcune tips per un rinnovo economico le trovate qui. Per un arredo su misura ci trovate qui o tenete d’occhio il profilo instagram per suggerimenti economici e stagionali.

Playlist dell'articolo

To keep you from breaking - Kelsey Woods

Walter Time - Theodore Shapiro, The secret dreams of Walter Mitty OST

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Sono Lisa, architetto, fantasy-dipendente e scrittrice di racconti.  Creiamo insieme uno spazio in cui vivere alla tua velocità, dove riunirsi con chi ami e scrivere la tua storia.

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