Cosa vuol dire restauro e qual è il suo ambito di applicazione? Spesso chiacchierando è venuto fuori che il nonno o un parente del mio interlocutore avesse restaurato la cosiddetta “casa vecchia” in veneto detta anche casa vecia.
Siamo sicuri che l’intervento fatto fosse un restauro oppure era una ristrutturazione? A volte sono usati come sinonimi, in realtà hanno anche un significato ben diverso.
Partiamo dalla definizione!
Restauro (ant. o raro ristàuro) s. m. [der. di restaurare]: è l’operazione volta ad assicurare la conservazione e a reintegrare, per quanto possibile e soprattutto opportuno, gli aspetti compromessi di edifici e monumenti. Ma si applica anche ad opere d’arte, mobili e oggetti di valore artistico, storico o antropologico, libri e manoscritti.
Nel restauro di manufatti e di opere d’arte prevale oggi la tendenza al restauro conservativo. Diversamente dai restauri storici compiuti in passato ( orientati al rifacimento delle opere, con modificazioni spesso sostanziali N.d.A.) si propone di rispettare i caratteri di autenticità delle opere e in alcuni casi la ricostituzione di parti mancanti. Nel restauro architettonico nello specifico gli interventi sono finalizzati alla conservazione dell’edificio nella sua funzionalità.
Ristrutturazióne s. f. [der. di ristrutturare]: è l’insieme di interventi necessari per la trasformazione, parziale o totale, di un organismo edilizio.Sono compresi l’inserimento, eliminazione o modifica di impianti, elementi strutturali con lo scopo di avere un edificio più efficiente e adeguato alle esigenze del momento.
Ristrutturare può avvenire su nuove basi o in forme diverse: modificare la struttura, gli impianti, le attrezzature e tanto altro per migliorare, ampliare o, a volte, ricostruire.
Dove sorge il dubbio?
Scegli il tuo contesto: la periferia di una città, costellata di quartieri che sono lì dal periodo del primo Dopoguerra. Il paese popolato di un alternarsi di corti rustiche e di case rifatte o costruite durante il Boom Economico. La campagna punteggiata di rustici e fienili pieni di carattere, alcuni spogliati del loro fascino atavico da interventi recenti, altri addirittura in pieno stato di abbandono.
Questi contesti e i tipici edifici che vi troviamo sono la culla delle “case della nonna”.
Spesso dimore ricche di ricordi e portatrici di un fascino tutto personale.
Fai attenzione!
Le aree di vincolo paesaggistico non fanno sconti a nessuno e far parte dei beni vincolati non è una caratteristica di ville monumentali. Perché è opportuno tutelare anche l’architettura minore, quei piccoli gioielli tante volte abbandonati, in cui magari rientra anche la “casa vecchia”. In base al grado di vincolo si possono fare diversi interventi: puoi ancora avere la tua casa dei sogni, ma in una veste ricca di storia.
Segui la pagina per scoprire quali sono le fasi di un Restauro e quelle di una Ristrutturazione e segui passo passo un caso pratico!
Ricorda: il grado di vincolo di un edificio è un’informazione accessibile a tutti. Se lo vuoi sapere, consulta il Piano Regolatore Generale o il Piano Interventi sul sito web del tuo Comune! Se invece vuoi fare due chiacchiere e chiarirti le idee, mi trovi qui.
Sono Lisa, architetto, fantasy-dipendente e scrittrice di racconti. Creiamo insieme uno spazio in cui vivere alla tua velocità, dove riunirsi con chi ami e scrivere la tua storia.
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Sono Lisa, architetto, fantasy-dipendente e scrittrice di racconti. Creiamo insieme uno spazio in cui vivere alla tua velocità, dove riunirsi con chi ami e scrivere la tua storia.