Anche quando viaggiava in giro per l’Europa o negli Stati Uniti, Charles Dickens portava sempre un pezzetto di casa con sé per poter scrivere (rigorosamente a mano, dalle nove del mattino alle due del pomeriggio). Non si separava mai, infatti, da una scrivania portatile in palissandro con intarsi in madreperla. La vita di uno dei più celebri romanzieri vittoriani fu caratterizzata da numerosi spostamenti, e in ogni casa in cui visse, creò un ambiente dedicato alla scrittura, spesso adattando le stanze per soddisfare le sue esigenze creative.
La cosa più importante nella vita è smettere di dire” vorrei “e iniziare a dire” lo farò “. Non considerare nulla di impossibile, ma trattare le probabilità come probabilità
Una delle prime residenze importanti di Dickens fu al 48 di Doughty Street, una casa a tre piani nel centro di Londra, che oggi è diventata un museo dedicato alla sua vita. È qui che scrisse “Oliver Twist” e “Nicholas Nickleby”, due delle sue prime opere che consolidarono la sua fama. Lo studio in cui Dickens lavorava a Doughty Street era arredato in uno stile vittoriano classico, con mobili scuri e pesanti, come una massiccia scrivania in mogano e scaffali pieni di libri che coprivano le pareti. Aveva una sedia imbottita e, sul suo scrittoio, amava tenere vari oggetti personali, come un enorme tagliacarte e una tazza verde ornata di foglie e primule. La stanza si affacciava sulla strada, permettendo a Dickens di osservare il trambusto della città e trarre ispirazione dalla vita quotidiana dei londinesi.
Ma la casa più amata da Dickens fu senza ombra di dubbio Gad’s Hill Place, una residenza nella campagna del Kent, dove scrisse “Racconto di due città”, “Il nostro comune amico” e l’incompiuta “Il mistero di Edwin Drood”. Egli aveva ammirato la proprietà sin da bambino e l’acquistò nel 1856, realizzando così un sogno d'infanzia. Gad’s Hill Place divenne il suo rifugio lontano dal caos di Londra, un luogo dove poteva immergersi nella natura e dedicarsi alla scrittura con tranquillità. Dickens scrisse in seguito: “Da bambino molto strano, con le prime vaghe ombre di tutti i miei libri nella testa (suppongo), ero solito vederla come una meravigliosa villa (che, Dio solo sa, non è affatto)”. Qui il suo studio aveva una grande finestra che dava sui giardini e sulla campagna circostante, ed era decorato con oggetti che riflettevano i suoi viaggi e interessi, come un busto di Shakespeare, un gruppo bronzeo di fattura francese raffigurante un duello tra due rospi spadaccini, e la statuetta di un coniglio in posizione eretta su una lunga foglia dorata. Una delle particolarità di Gad’s Hill Place era un tunnel sotterraneo rivestito di mattoni che collegava il prato anteriore della casa a un terreno di sua proprietà, sul lato opposto della Rochester High Road, dove Dickens fece montare dal falegname di un teatro londinese uno chalet svizzero prefabbricato, regalo di Natale dell’attore Charles Fechter (arrivato in un centinaio di pezzi imballati in 58 casse!).
Immaginando lo spazio in cui scriveva, cosa vediamo?
Nella stanza di Charles Dickens c’è un po’ della nostra infanzia. Sentiamo il suo nome e ci appaiono davanti agli occhi la Londra vittoriana e le innumerevoli storie dei ragazzini che l’hanno attraversata. Qualcosa che abbiamo trovato spesso nelle stanze degli scrittori visitate finora, sono i libri. Anche nella stanza di Dickens ne troviamo moltissimi: le librerie sono un pezzo d’arredo imprescindibile, ma qui possiamo scorgerli anche accanto alla sua comoda poltrona o lasciati aperti sul davanzale della finestra. Il servizio da tè con decorazioni a ricciolo di colore blu e verde bosco, ricorda che questo è il momento di gloria della manifattura delle porcellane. Uno scrittoio portatile fa il paio con una scrivania più grande, entrambi in legno scuro intarsiato con legno chiaro o madreperla. L’artigianato e la cura dei dettagli sono un tratto di quel luogo letteralmente su misura. Ad illuminare la stanza la luce naturale che filtra dalla finestra insieme al panorama esterno. I colori sono ricchi e curati, ma spicca il viola dei lillà provenienti dalla campagna a formare una composizione floreale gloriosa. Matite, penne e inchiostro si rincorrono sulla scrivania, mentre lo scrittore appoggia uno degli scones mordicchiato a metà e osserva intento la stesura definitiva. Il prossimo Natale non passerà in sordina.
Unico spiraglio di luce in tanta tristezza erano i miei libri; fui fedele a loro com’essi eran rimasti fedeli a me e li rilessi da cima a fondo non so quante volte.
Come avere uno spazio ispirato ad Charles Dickens?
Archireaders - Vision board per una stanza ispirata a Charles Dickens
Porcellane. Non furono un tratto distintivo di una persona, quanto più di un’epoca. Celeberrime sono le porcellane orientali, giapponesi o cinesi, ma anche quelle europee. Le manifatture più pregiate erano decorate in oro e rosso, ricchissime di dettagli e lavorazioni artigianali. Le più famose erano in bianco e blu, famosissime dal XVII secolo in Inghilterra. Perchè non farsi un giro al mercato dell’antiquariato e trovare qualche pezzo particolare per un servizio da tè esclusivo?
Sculture. Stiamo parlando del classico busto marmoreo? Non direi, l’idea è più quella di introdurre un tema giocoso sullo stile del tipo di arredo collezionato da Dickens. Considera per la tua stanza una lampada a forma di lepre, magari un un caldo color bronzo scuro. E per una serata invernale, perchè non acquistare una candela a forma di busto romano oppure contemporaneo?
Composizioni floreali. Scegli colori pastello, tipici dell’epoca vittoriana, soprattutto il viola. Un'accurata composizione, di dimensioni importanti, posizionata anche ai piedi di una libreria scura, porterà un’esplosione di freschezza tipica del “countryside” inglese. Per un look ancora più british, considera un vaso largo a “ciotola”, magari in metallo. Tips per aumentare la vita della composizione naturale: posiziona una spugna per fiori e crea il tuo capolavoro.
Artigianato. Non solo ceramiche pregiate! Opta per mobili ricchi di dettagli se vuoi dare alla tua stanza un’atmosfera dickensiana: i mercatini reali o virtuali sono un ottimo “raccoglitore” di occasioni. Se il tuo budget non lo consente, perché non puntare a un mobilio dallo stile retrò, oppure in legno chiaro, riprendendo i riflessi madreperla della scrivania dello scrittore?
Unico spiraglio di luce in tanta tristezza erano i miei libri; fui fedele a loro com’essi eran rimasti fedeli a me e li rilessi da cima a fondo non so quante volte.
Sono Lisa, architetto, fantasy-dipendente e scrittrice di racconti. Creiamo insieme uno spazio in cui vivere alla tua velocità, dove riunirsi con chi ami e scrivere la tua storia.
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