L’architettura nel mondo fantasy è sfondo o protagonista?
Parto da qui, una domanda diretta che da divoratrice di libri fantasy (e ora anche romantasy) mi sono fatta spesso. Nel mondo letterario questa categoria conta molte suddivisioni in base alla tematica preponderante e all’ambientazione. Generalmente, il fantastico come genere letterario specifico ha cominciato ad essere analizzato intorno agli anni 70, su diversi livelli: forma, psicologia, componenti socio-culturali.
In questo caso, l’analisi che mi propongo di condividere con voi è connessa con la vicenda, ma da un punto di vista architettonico.
Vi è mai capitato di percepire la grandezza di un momento anche grazie al contesto in cui si svolgeva? Capita al cinema, dove musica e immagini raggiungono l’apice della loro potenza evocativa. E capita nella nostra testa, quando leggiamo: quella è l’immaginazione.
Dimensione immaginaria
Nell’Enciclopedia Treccani, in modo molto articolato, si afferma che: “la dimensione immaginaria riconquista quei territori ai quali aveva rinunciato” [...]. Leggendo con attenzione è in questa direzione che va il contesto in cui si svolge la narrazione. Anche nel caso di ambientazioni realistiche, la componente fantastica si riesce a percepire: com’è possibile? Eppure qualcuno ricorda come si entra al Ministero della Magia di Londra? In modo banale il più delle volte e allo stesso tempo magico, bizzarro, fantastico.
Oggi vorrei soffermarmi su qualcosa di più “visibile” e vi propongo un breve passaggio del Signore degli Anelli.
“[...] Le caverne, che ritenevano fossero state le loro prime abitazioni, erano tuttora la dimora che preferivano, benché col passar del tempo si fossero dovuti trasferire altrove. [...] Siccome quei lunghi tunnel, che chiamavano smial, non potevano essere ricavati ovunque, nelle pianure e nelle conche, gli Hobbit si trovarono costretti a costruire in superficie. Ora, persino sulle colline e negli antichi villaggi come Hobbiville (Hobbiton) o Tucboro (Tuckborough - Tucburgo), o nel capoluogo della Contea, Pietraforata sui Bianchi Poggi, sorgevano edifici di legno , pietra o mattoni. [...]
A quell’arte dell’edilizia che avevano appreso dagli Elfi e dagli Uomini, gli Hobbit diedero un carattere tutto particolare. Torri non ne volevano, e le loro case erano infatti tutte basse, lunghe e comode. Il tipo più antico non era che un’imitazione degli smial, dai tetti di paglia, di erba secca o di muschio, e dai muri leggermente curvi. [...] L’unica particolarità dell’architettura hobbit tuttora esistente era la forma circolare delle finestre e persino delle porte. Case e caverne della Contea erano grandi e abitate da famiglie numerose.[...]
Prologo - A proposito degli Hobbit
J.R.R. TOLKIEN - IL SIGNORE DEGLI ANELLI - Trilogia ED.BOMPIANI
Edizione italiana a cura di Quirino Principe
Introduzione di Elémire Zolla
Stampato Giugno 2000
E voi cosa immaginate?
Discutere di LOTR (Lord Of The Rings) è cosa da non sottovalutare: all’interno di queste pagine ha preso forma un universo. Scritto negli anni ‘50 (recente vero?) si colloca come più noto esponente del cosiddetto High Fantasy. Questo blocco narrativo del genere fantastico è caratterizzato da un'ambientazione minuziosa, parzialmente ricostruita su leggende ataviche e in parte del tutto immaginaria.
È sufficiente leggere una sezione del prologo per entrare nel mondo del libro. Non siamo nemmeno dentro la vicenda narrata, che già alcuni dei personaggi tratteggiati somigliano accuratamente al contesto in cui vivono.
Chi sono gli Hobbit? Oh creature semplici, lo si capisce anche dalla loro architettura. Hanno imparato l’edilizia dagli Elfi, ma l’hanno plasmata sulle loro necessità senza pretese, conservando un solo carattere particolare. Ed ecco che sappiamo di aver risposto alla domanda di partenza: architettura sfondo o protagonista? Qui senza dubbio protagonista.
Appena cominceremo a leggere le prime parole della Compagnia dell’Anello (il primo libro della Trilogia N.d.A.), ci imbatteremo negli Hobbit e sapremo già tutto. Gioviali, semplici, dediti alla compagnia = architettura comoda, materiali organici, spazi confortevoli.
Vedo già frullare una bacheca di ispirazione nella vostra testa. E qualcuno ha detto cottagecore?
In LOTR ambientazione e vicenda sono interconnessi sempre? Cosa succede quando i protagonisti si muovono? Come sono caratterizzati gli altri luoghi presenti nel libro?
Se cerchi una delicata ispirazione fantasy per il tuo spazio, fammi sapere a quali libri stai pensando. Per qualche chiacchiera davanti al fuoco o per tradurre i progetti in realtà, mi trovi qui.
Nel frattempo, prova a rispondere a una domanda: Perché l’architettura fantasy ce la immaginiamo spesso gotica?
PLAYLIST ARTICOLO
The Shire, by Howard Shore - LOTR - The Fellowship of the RIng OST
You Finish His Work, by Theodore Shapiro - Secret Life of Walter Mitty OST
Life’s Incredible Again, Michael Giacchino - The Incredibles OST