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18 Settembre 2024 •   

Raccolto

In questo momento è qui che vorrei essere. In uno spazio raccolto, confortevole, mio. Che profuma di frutta matura, tè caldo al miele e limone, muffin alla cannella. 

Chiudo gli occhi e mi sembra di esserci.

Il caldo sole filtra dalle finestre, ma so che la sera più fresca arriverà presto, la brezza la sta annunciando. Allora andrò a prendere la coperta di cotone - che tengo nascosta sotto il cuscino del divano - accenderò una candela e mi siederò fuori, al tavolino in ferro battuto del giardino. In lontananza nuvole di panna montata si fanno sempre più scure e più basse. La brezza diventa vento, scuote per un momento il pruno nel giardino e poi si acquieta di nuovo. Una cascata di foglie di un verde sbiadito cade a terra e il profumo di pioggia e terra mi riempie il naso e alleggerisce il cuore.

La immagino così la transizione da settembre a ottobre, questi mesi idilliaci in cui ciò che vorrei fare è stare seduta fuori, ad assaporare i cambiamenti che accadono giorno dopo giorno, sotto il nostro naso.

Quando le cose attorno a noi cambiano, è lì che vorremmo stare: nel nostro spazio raccolto. Lo pensiamo immune dai cambiamenti, vero? Eppure non è così: perché è lo specchio della nostra storia e se ci guardiamo alle spalle, lo scopriamo un po' diverso da ora.

Le arnie delle api, il cui miele ho assaporato per anni

Ma ora, com’è? E soprattutto, dov’è?

Facendo il giro largo, per dare una risposta direi che settembre, lo sappiamo dalle elementari, è il mese del raccolto. Abbondanza e ricchezza caratterizzano questo periodo: è il momento in cui possiamo raccogliere anche noi. Dopo l’estate massimalista, prendiamoci una pausa. Chi dice che è un nuovo inizio? Possiamo vederlo come un momento di introspezione: in cui i frutti dell’estate, le nostre intuizioni, sono pronte e mature per essere colte. 

Settembre ci porta a fare una valutazione delle nostre idee: ci fa pensare “coglile prima che il vento cambi” ma anche “pensaci, lasciale addormentarsi e lavorare nel profondo”.

Ed è lì che possiamo farlo, nel nostro spazio raccolto possiamo avere accesso al nostro raccolto personale.

Cosa ci aspetta questo autunno?

In questi mesi color oro, abbiamo meravigliosi racconti da condividere a L&T:

  • Vivere una serata all’aperto e fare un falò autunnale, completo di marshmallow e biscotti;
  • Per la serie Archireaders, tra le altre letture, viaggeremo alla scoperta della destinazione di un certo mago con gli occhiali che parte ogni 1 settembre; 
  • Proveremo insieme un progetto DIY da condividere anche con i bimbi;
  • Domani 20 settembre, alle soglie del solstizio, torneremo nelle stanze di Giulia Pagliarulo che ci addolcirà la giornata raccontandoci di come nascono le sue illustrazioni;
  • L’ultimo venerdì del mese infine, faremo un viaggio meraviglioso in compagnia di Giulia Giarola nella stanza di uno scrittore i cui romanzi ci hanno fatto rabbrividire, ridere e immergerci nell'Inghilterra vittoriana: Charles Dickens.

In questo periodo, lo spazio che abito è stato messo in subbuglio. Mi piace riarrangiare gli arredi, spostare mobili, sostituire i quadri, ma anche io necessito del mio spazio tranquillo. Ed è difficile trovarlo, a volte. In questi giorni mi sono “aggrappata” al tavolino nel giardino. Oddio, non proprio in senso letterale, ma più a livello ideale: quel piccolo tavolo, affacciato sul mio pruno che perdeva foglie al vento, era casa.

No, non mi sono accontentata: spesso basta davvero poco.

Rive Droite a Parigi, durante la mia honeymoon autunnale

Pratica per ri-trovare il tuo spazio raccolto.

Il tuo spazio raccolto è dove tu metti le basi. Anche una sola foglia può essere la tua ancora nei giorni in cui non riesci a ri-trovarti. Per tenerlo a mente puoi fare questo esperimento:

  1. Scegli un angolo dello spazio che abiti (ehi, va bene anche l’ufficio, una sala di aspetto o l’auto mentre aspetti la prole fuori da scuola);
  2. Individua un oggetto, un arredo, un elemento architettonico o naturale;
  3. Imposta un timer di 5 minuti (smartphone, timer del forno o sveglia vintage);
  4. Osserva l’elemento che hai individuato: immagina la sua palette di colori, le sue sfumature, che emozioni ti suscita? E di che materiale è fatto? Ruvido e spigoloso, oppure fragile, o liscio, o dentellato?

Cinque minuti voleranno e tu, anche solo per un attimo, anche solo con una scusa, avrai vissuto del tempo autentico per conoscere lo spazio che abiti.


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Autumn Town Leaves - Iron & Wine

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Sono Lisa, architetto, fantasy-dipendente e scrittrice di racconti.  Creiamo insieme uno spazio in cui vivere alla tua velocità, dove riunirsi con chi ami e scrivere la tua storia.

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